COSA FA IL BRANCO?
Le attività del branco si svolgono ogni anno da settembre, a giugno con la parentesi estiva rappresentata dalle Vacanze di Branco, 8/10 giorni solitamente tra luglio ed agosto, per poi riprendere il settembre successivo.
La parola d’ordine nel branco è la seguente: crescere GIOCANDO!
Fondamentale per il bambino tra i 7/8 e gli 11/12 anni, secondo Lord Baden-Pawell of Gilwell, il fondatore dello scautismo e del lupettismo, è proprio attraverso il gioco che il Capo educatore riesce a far passare al bambino tutti quegli insegnamenti fondamentali per renderlo un giorno un cittadino migliore.
Tra le attività svolte dal Branco, oltre a quelle seguite assieme al Gruppo, quali l’apertura dell’Anno Scout, la Festa di Natale di Gruppo, la giornata del pensiero (quando ricordiamo tutti assieme il giorno della nascita del fondatore), il San Giorgio, la grigliata di gruppo, ecc. sono peculiari del metodo di branco le Vacanze di Branco, le Caccie, le uscite della domenica o nel week-end in strutture attrezzate.
Le Vacanze di Branco (V.d.B.) sono il miglior contesto dove un Capo può effettivamente mettere in pratica il metodo Scout. Alle V.d.B., che si svolgono in case attrezzate di tutti i confort, il lupetto vive 8/10 giorni con altri “fratelli e sorelle” lupetti, ed attraverso il gioco, vive avventure mozzafiato in mondi fantastici: il tema delle V.d.B. cambia di anno in anno, passando tra le avventure di Asterix ed Obelix, alle storie del Bosco, alle avventure del “Signore degli Anelli”, per poi arrivare agli Indiani, Cow-boy e Pirati, Peter Pan, Koda fratello Orso, ecc.
Alle Vacanze di Branco le attività possono essere di tipo pratico (fisico), come le gite di branco, i giochi di squadra, le lupettiadi (le olimpiadi tra lupetti); di manualità, con piccole realizzazioni, lavori artistici, ecc.; oppure attività più ragionate, quelle che in termine tecnico diverranno poi tra gli esploratori ed i rover attività di “spiritualità”.
Qualsiasi sia il tipo di attività, alla base di tutto c’è il gioco.
B.-P. disse che ” il gioco è il primo grande educatore “.